
L’Aglianico: un vitigno dalla forte identità
L’Aglianico del Vulture è uno dei vitigni più prestigiosi d’Italia, noto per la sua struttura, la longevita e la capacità di evolversi nel tempo. Questo vino rosso, coltivato sulle pendici vulcaniche del Monte Vulture in Basilicata, deve le sue caratteristiche uniche non solo al suolo ricco di minerali, ma anche all’altitudine a cui sono situati i vigneti.
Le origini dell’Aglianico e il suo legame con il territorio
Le origini dell’Aglianico risalgono all’epoca della Magna Grecia, quando i coloni greci portarono in Italia antichi vitigni, tra cui quello che oggi conosciamo come Aglianico. Nel corso dei secoli, questo vitigno si è adattato perfettamente alle condizioni climatiche e pedologiche del sud Italia, trovando nella Basilicata il suo habitat ideale.
Il territorio vulcanico del Vulture, con il suo suolo ricco di potassio, fosforo e magnesio, conferisce all’Aglianico una straordinaria complessità minerale. Questa caratteristica, unita all’altitudine, rende i vini prodotti in questa zona unici nel loro genere.
L’importanza dell’altitudine nella coltivazione dell’Aglianico
L’altitudine gioca un ruolo fondamentale nella qualità dell’Aglianico. I vigneti situati tra 400 e 800 metri sul livello del mare beneficiano di escursioni termiche significative tra il giorno e la notte. Questo fattore contribuisce a:
Migliorare la complessità aromatica: l’escursione termica esalta i profumi fruttati e floreali.
Preservare l’acidità naturale: fondamentale per la freschezza e la longevita del vino.
Rafforzare la struttura tannica: i tannini risultano più eleganti e ben integrati.
L’altitudine, inoltre, permette una maturazione più lenta delle uve, consentendo agli acini di sviluppare una maggiore concentrazione di aromi e mantenere un perfetto equilibrio tra zuccheri e acidità.
Le peculiarità dell’Aglianico coltivato in alta quota
A seconda dell’altitudine, l’Aglianico può presentare caratteristiche diverse:
400-500 metri: vini strutturati, con sentori di frutti rossi maturi, liquirizia e spezie dolci.
500-700 metri: maggiore eleganza, acidità più pronunciata, aromi di frutti di bosco e note minerali.
700-800 metri: vini freschi, verticali, con tannini più fini e una spiccata mineralità.
Nei vigneti situati in alta quota, l’Aglianico sviluppa una spiccata acidità naturale, un elemento chiave per la longevità del vino. Questi vini, infatti, hanno un grande potenziale di invecchiamento, potendo affinarsi in bottiglia anche per 10-20 anni, sviluppando con il tempo note complesse di spezie, tabacco e cuoio.
L’affinamento: un processo fondamentale per l’Aglianico
Dopo la vendemmia, l’Aglianico segue un processo di vinificazione che prevede una lunga macerazione sulle bucce per estrarre al meglio il colore, i tannini e gli aromi caratteristici del vitigno. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio a temperatura controllata, dopodiché il vino viene affinato in barrique di rovere francese o in botti grandi per un periodo variabile dai 6 ai 24 mesi.
L’affinamento in legno arricchisce il profilo aromatico del vino, donandogli note di vaniglia, cacao e spezie dolci, che si integrano perfettamente con i sentori fruttati e minerali tipici dell’Aglianico del Vulture.
Perché l’Aglianico è considerato il “Barolo del Sud”
Grazie alla sua longevità e complessità, l’Aglianico viene spesso paragonato al Nebbiolo. Entrambi i vitigni condividono alcune caratteristiche fondamentali:
Alto contenuto di tannini: che conferisce al vino struttura e capacità di invecchiamento.
Elevata acidità: che garantisce freschezza e longevita.
Evoluzione nel tempo: da giovani, questi vini possono risultare austeri, ma con il tempo si ammorbidiscono, sviluppando una straordinaria complessità aromatica.
L’Aglianico del Vulture, in particolare, si distingue per la sua mineralità vulcanica, che gli conferisce un carattere unico rispetto ad altri Aglianici coltivati in regioni diverse.

L’abbinamento perfetto con il cibo
Grazie alla sua struttura e alla sua complessità, l’Aglianico si abbina perfettamente a piatti ricchi e saporiti. Tra gli abbinamenti migliori troviamo:
Carni rosse alla griglia o brasate, che si sposano con la tannicità del vino.
Formaggi stagionati, come pecorino e parmigiano, che bilanciano l’acidità e la struttura del vino.
Piatti della tradizione lucana, come gli strascinati al ragù di agnello o la salsiccia pezzente.
L’Aglianico del Vulture si presta anche a lunghi invecchiamenti, diventando un vino perfetto per le occasioni speciali e per gli amanti dei vini da collezione.
Conclusione
L’Aglianico del Vulture è un vino unico, reso straordinario dall’altitudine e dal terroir vulcanico. Ogni bottiglia racconta una storia di territorio, tradizione e passione. Grazie alla sua straordinaria struttura, alla sua longevità e alla sua versatilità negli abbinamenti, questo vino rappresenta una delle eccellenze italiane più apprezzate a livello internazionale.
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